Dove mangiare all'aeroporto di Fiumicino Leonardo Da Vinci | Agrodolce

2022-10-02 12:04:27 By : Mr. Wekin Cai

Le pause forzate in aeroporto si possono trasformare in un momento di gioia gastronomica. Ecco dove mangiare al Leonardo da Vinci di Fiumicino, Roma.

Partire vuol dire esplorare mete esotiche e lontane. Ma spesso vuol dire anche passare diverse ore fermi in attesa, a pochi chilometri da casa, e trascorrere le ultime ore di vacanza in un luogo analogo e apparentemente molto simile. Gli aeroporti infatti si somigliano un po’ tutti, proprio per non disorientare i viaggiatori; ma presentano anche importanti differenze, per esempio nei ristoranti e bar in cui è possibile impiegare il tempo in attesa dell’imbarco. A Roma, chi parte lo fa quasi sempre dall’aeroporto Leonardo Da Vinci, noto anche come aeroporto di Fiumicino. Nei suoi due terminal operativi si concentrano gran parte dei voli nazionali e internazionali, e anche quasi tutte le proposte di ristorazione.

Il terminal 3 è il più frequentato, e l’area di imbarco E è dedicata proprio ai ristoranti. È qui che si trova Attimi di Heinz Beck, la cui struttura a pergola ricorda il più noto ristorante gestito dallo chef, tedesco di origini ma ormai romano di adozione. La particolarità di Attimi sono i menu a tempo, pensati per i viaggiatori con orari ben definiti: due percorsi gastronomici che richiedono appena 30 o 60 minuti per essere portati a compimento. In alternativa è sempre possibile ordinare alla carta, scegliendo fra i piatti che giocano con la gastronomia romana e la creatività dello chef: in menu ci sono la lingua di vitello con verdure in pinzimonio, la zuppa di ceci con maltagliati o la tartare di pescato del giorno con cachi, yogurt, cetriolo e olive disidratate.

Romane sono anche le proposte dello chef Michelangelo Citino al Bistro Mastercard, sempre al terminal 3. Il ristorante, inaugurato a metà 2019, è il primo locale cashless di Fiumicino – si paga solo con carta, i contanti non sono ammessi. Anche gli ordini avvengono in modo futuristico: i “touch table” consentono infatti di consultare il menu e di scegliere fra le portate, ma anche di rimanere aggiornati sui voli in partenza o sul meteo della città di destinazione. Per chi fa ancora fatica a dialogare con un tavolo anziché con un cameriere, è possibile fare tappa al più tradizionale bancone per farsi confezionare i piatti della gastronomia romana in cartocci da asporto.

Al terminal 3 si trova anche una delle sedi dell’Antica Focacceria San Francesco. La tradizione di riferimento in questo caso è quella palermitana: per uno snack veloce si propongono panelle, cazzilli di patate, focaccia ca’ meusa schietta o maritata (con la milza, con o senza formaggio). Per chi preferisce sedersi sotto gli archi in stile liberty, le proposte comprendono pasta alla Norma, trancio di spada, anelletti al forno, trancio di spada e polpette di sarde.

Si cambia continente con Ajisen Ramen. Al terminal 3 di Fiumicino si trova infatti l’unica sede italiana di una catena internazionale ma dalle radici autenticamente giapponesi. Fra i tavoli e i graticci neri e rossi si servono infatti piatti a base di riso o ramen, più o meno piccanti, vegetariani o con la carne, e qualche proposta teppanyaki, cioè cotta sulla tipica piastra giapponese.

Chi desidera una pausa meno impegnativa, al terminal 3 può far sosta sugli sgabelli di RossoIntenso. La definizione è “winebar con cucina”: nella pratica, dietro il vetro del bancono si allineano decine di ciotoline squadrate con specialità italiane – pomodori secchi, mozzarelline, lampascioni… le ciotoline, proprio per la loro forma regolare, si possono usare per comporre piatti più grandi in grado di accompagnare a dovere le bollicine, il bianco o il rosso scelti per l’occasione.

Al terminal 1 il wine bar di riferimento è invece Ferrari Spazio Bollicine. L’eleganza degli arredi in bianco, nero e specchio si combina con le proposte di bollicine Trentodoc, prodotte con metodo classico. Oltre ai vini, la carta curata dallo chef Alfio Ghezzi propone crudi e piatti della tradizione trentina, dalla pasta Felicetti alla torta di mele.

Alternativa per pranzi e cene più strutturati al terminal 1 è l’Antonello Colonna Open Bistrò. La proposta di base è un buffet, con piatti semplici ma di buona qualità; ma per chi desidera il servizio al tavolo sono disponibili una saletta riservata e una carta che comprende piatti dal sapore romano come la cacio e pepe, il negativo di carbonara, i lombetti di agnello e le crocchette di baccalà.

Per una pausa più rustica ma altrettanto saporita, al terminal 1 c’è Colosseum: un corner-porchetteria, in cui la porchetta di Ariccia viene affettata al momento per piatti, panini o confezioni da asporto. Il dolce invece, al terminal 1 come al 3, si può prendere da Venchi: non ci sono posti a sedere, ma non serve un tavolo per gustare un cono gelato, una selezione di praline o una delle tante tavolette di cioccolato.

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